La storia di Piaggio, uno dei marchi più importanti della storia italiana, è legata indissolubilmente a quella del nostro paese.
Questa meravigliosa storia ha aiutato a caratterizzare il nostro paese e il nostro popolo, rendendoci riconoscibili agli occhi di tutto il mondo per stile, innovazione e ambizione.

l’inizio della storia

La storia del gruppo Piaggio nasce a fine ‘800, a Genova. Il cavalier Rinaldo Piaggio, insieme a suo figlio Enrico fonda l’omonima società che realizzava arredi per navi. Il lavoro degli ebanisti Piaggio è unico al mondo tanto che, il leggendario transatlantico Rex è stato arredato propio dalla famiglia genovese.

Nei primi del 900 l’industria italiana è in fermento e la famiglia Piaggio vede, nel settore ferroviario, un importante possibilità imprenditoriale.
Con l’inizio della prima guerra mondiale, la richiesta di velivoli aumenta così, Piaggio, nel 1917 inizia la produzione di carlinghe oltre che ali per velivoli.
Grazie a questa forte diversificazione produttiva, Piaggio scongiura la crisi, e nel 1923 è alla ricerca di nuovi, brillanti ingegneri che entrano in azienda grazie alla rilevazione della Pegna- Bonmartini (prima azienda al mondo a produrre un elicottero).
Questa acquisizione risulterà fondamentale nella storia di Piaggio in quanto, attraverso questa, Corradino D’Ascanio entrerà in azienda.
Da subito perfeziona il progetto dell’elica a passo variabile sviluppando una delle innovazioni più importanti della storia dell’aviazione.

Lo sviluppo del gruppo Piaggio non si ferma al settore Aereo; in quanto produttori di carrozze per treni, decidono di rilevare un’azienda di Philadelphia (la Budd Company).
Questa azienda aveva sviluppato dei brevetti per la produzione di treni in acciaio. Lo sfruttamento di questi brevetti sarà fondamentale, infatti, lo Zephyr, che sarà il fiore dell’occhiello dell’azienda durante la fiera del commercio a Milano nel 1936, viene sviluppato grazie a questi progetti.
L’impegno dell’azienda è a 360° e coinvolge anche l’ingegneria civile.
Realizza così la funivia che collega Sanremo a Monte Bignone, un percorso di quasi 1750m facendo registrare un primato Mondiale.

 

Corradino D’Ascanio – Il papà della Vespa

Durante la seconda guerra mondiale, gli sforzi dell’azienda di Genova sono concentrati sul settore bellico; nasce cosi il P108B, bombardiere a lunga distanza.
Con la fine della seconda guerra mondiale l’azienda può concentrarsi su nuovi ambiziosi progetti di mobilità urbana.
è cosi che, nel 1944 Enrico Piaggio (sulla sua persona la rai ha realizzato un film nel 2019) una commissiona questo veicolo per gli spostamenti individuali. Il primo progetto a vedere la luce è il MP1 (Moto Piaggio), soprannominato “Paperino”; questo però non convince l’imprenditore che passa il progetto nelle mani di Corradino D’Ascanio.
“Voglio un mezzo che metta l’Italia su due ruote, ma non voglio la solita motocicletta”, questa la richiesta dell’imprenditore.
L’idea era quella di realizzare un mezzo di trasporto per tutti gli operai che non potevano permettersi un’automobile e per le casalinghe, chiuse in casa che, per spostarsi, dovevano usare il mezzo del marito o del padre.
Nel 1945 vede la luce la MP6; non appena Enrico Piaggio la vede ne è sempre subito conquistato e, la sua esclamazione “Sembra una Vespa!” darà il nome ad uno dei prodotti più iconici della storia italiana.

A consacrare la Vespa come simbolo di Italianità è il film “Vacanze Romane” nella scena del giro in Roma con Gregory Peck e Audrey Hepburn. Non è chiaro quale fosse il ruolo del Signor. Piaggio nella vicenda ma, leggenda vuole, che il regista avesse inizialmente pensato a far fare il giro in una carrozza.
Sembra però che, con l’intervento di Enrico Piaggio, il regista cambiò idea e decise di usare una vespa.

Con gli anni ’60 esplodono i cinquantini che possono essere portati a 14 anni senza patente, inizia così il Boom commerciale di Vespa.

 

Oltre la Vespa

La storia del gruppo piaggio, a metà anni ’60, vive alcuni momenti di tensione e, durante uno sciopero, Enrico Piaggio viene colto da un malore che porrà fine alla sua vita da li a pochi giorni.
L’attività di vespa continua e il focus si sposta, quasi esclusivamente, su 2 e 3 ruote grazie alla creazione, da parte di Corradino D’Ascanio della leggendaria Ape.
Il Ciao, nel 1967, vede la luce con il suo stile innovativo, colorato e semplice. Questo veicolo dotato di pedali sarà molto importante per l’azienda da un punto di vista commerciale.

La produzione di motocicli rimane stabile fino alla fine degli anni 80 quando, alla scocca in metallo ne viene sostituita una in plastica e tubi di acciaio.
Nasce così lo Sfera che segna la nascita di una nuova generazione di veicoli a trasmissione automatica.

Nel 1996 vede la nascita il primo scooter a ruota alta, il Liberty che completa la famiglia insieme al Beverly, Carnaby e Medley dotati di cilindrata maggiore.

Lo spirito innovativo del gruppo non conosce limiti e cosi, l’attenzione del reparto “sviluppo” si concentra sulla sicurezza e, il figlio di questo processo è l’MP3.  Scooter dotato di 2 ruote anteriori basculanti, offrono un’esperienza di trazione e stabilità impossibili da raggiungere con le sole 2 ruote.
L’MP3 è il primo motociclo a 3 ruote a raggiungere un successo internazionale.

Il focus sulla sicurezza ha portato anche allo sviluppo di nuove centraline sofisticate che, insieme ad alcuni sensori, rendono molto più sicuro il viaggio sulle due ruote.

Nel 2018 viene presentata la Nuova Vespa Elettronica, caratterizzata da un design fedele a quello storico ma con accorgimenti futuristici.

Vespa, come quasi tutti gli altri gruppi del mercato, ha compreso l’importanza delle energie rinnovabili ed è uno dei brand all’avanguardia nella ricerca.

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